Galizia – Cammino dei Fari

Racconto di viaggio

Cammino dei Fari, Galizia: Racconto di viaggio

 
Lascio il villaggio di Malpica, quieto e desolato, sotto a un cielo grigio che ha trasformato l’Atlantico in un mare senza volto. Ma a me poco importa: ho caricato in spalla lo zaino con l’acqua e il pranzo al sacco e sono partito di ottimo umore. Camminerò lungo la costa della Galizia, l’oceano il mio compagno.
La prima tappa scorre veloce, immersa in pensieri ancora primitivi, di quando il viaggio è appena iniziato e ancora incognito. Il cammino corre attraverso promontori e spiagge deserte. Un paio di fari indicano la strada. Arrivo senza acqua e un po’ cotto. La seconda tappa è una sorta di inferno in terra: 30 chilometri di nebbia umida e calda. Avvolge tutto, toglie la vista e si appiccica addosso. Io sudo, arranco, mi disidrato. Soprattutto impreco: Dov’è finito il vento? Il sentiero a volte mi sembra tracciato da un ubriaco: sale e scende a tratti molto ripido e scivoloso, tra massi, terra e vegetazione non tagliata. Devo conquistare ogni singolo metro. Nei boschi, insieme alla pioggerellina, piovono ragnatele che mi avvolgono la faccia. E dove il sentiero non si snoda tra sassi e blocchi di granito, le felci intrise d’acqua hanno reso i miei piedi fradici, alla faccia delle scarpe in goretex. A tratti devo farmi strada tra ginestre spinose, una pianta dalle spine dure e affilate. “Può essere un’insidia per i camminatori”, avevo letto. Io inciampo, metto giù la mano. Un plotone di aculei s’infila fin dentro alla carne. Zampilla qualche goccia di sangue e per qualche minuto provo un dolore cristallino. Arrivo dopo dieci ore di cammino e sono ridotto in pessime condizioni: puzzo come una capra, me ne scuso con il signore che mi accoglie alla pensione. Ma lui lo sa, non sono il primo né sarò l’ultimo.
Per i primi cinque giorni non incontro anima viva che segue questa via. A volte cammino per ore, in solitaria, ragni e serpentelli gli unici incontri. Intanto, dal terzo giorno è arrivato il vento, e non mi lascerà più. Ha spazzato via tutte le nuvole e buona parte del mio sudore. L’oceano ora trasmette tutta l’energia che cercavo e il cammino, in buona parte, diventa grandioso. Nei boschi le ginestre spinose concedono una tregua. Le chiome agitate degli eucalipti trasudano profumi balsamici. Continuo così, attraverso mulattiere o sentieri appena accennati che corrono dentro a boschi, poi su rocce o spiagge semideserte battute dal vento. L’oceano è sempre lì a pochi metri. Io intanto ho anche quasi imparato a nuotare, ma l’acqua è troppo fredda e le onde minacciose. Proseguo.
Il faro di Finisterre mi accoglie sferzato dal vento. Nuvole basse sfrecciano nel cielo come avessero fretta di raggiungere l’orizzonte. La mia via finisce qui, proprio dove termina anche il Cammino di Santiago. Negli ultimi metri le strade si uniscono, e mi trovo in mezzo a camminatori, bastoni, amuleti e ginocchiere. Insegne e sassi celebrano l’arrivo. Intorno a me volti felici, soddisfatti, a volte esausti o in lacrime. Così come a Santiago, si respira una bella energia, ognuno con la sua storia e con i suoi piedi.
Io volevo solo tornare in quei luoghi di confine tra la terra e il mare. E se anche in qualche tratta l’ho maledetto, ho avuto quello che cercavo.
 
 

Breve guida al cammino

 

Cammino dei fari, prima tappa: Malpica – Ninos

22 km, 450 metri di dislivello.

Con Malpica alle spalle, il sentiero si allontana velocemente per girare oltre il primo promontorio. Il primo faro del cammino appare su un’isola con una coperta di nuvole appoggiata sopra. Io sono arrivato tardi con il primo autobus da Santiago de Compostela, mangio subito, con vista mare e faro. Il sentiero poi si fa via via più difficile con tanti saliscendi. S’incontrano alcune prime spiagge deserte e poi il secondo faro, più bello da lontano che da vicino. La fine della tappa è una spiaggia senza nulla dove soggiornare. Ci sono ancora due chilometri di cammino per arrivare alla prima locanda.

Cammino dei fari, prima tappa

Malpica, inizio del cammino

Cammino dei fari, prima tappa, sentiero
Sentiero lungo la prima tappa
Cammino dei fari, prima tappa, oceano

Oceano atlantico lungo la prima tappa

Cammino dei fari, prima tappa, spiaggia

Spiaggia verso Ninos

Cammino dei fari, prima tappa, mare

Verso la fine della prima tappa

Cammino dei fari, prima tappa, faro

Faro verso Ninos

Cammino dei fari, seconda tappa: Ninos – Ponteceso.

30km, 500 metri di dislivello teorici.

Tappa lunga, più di quello che dice il sito ufficiale (confermato dalla pensione dove ho soggiornato). Anche il dislivello reale pare molto, molto maggiore di quello teorico, perché per la maggior parte del percorso il sentiero è un micidiale continuo saliscendi tra terra e massi. Panorami credo molto belli, se si trova il sole. Tappa lunghissima, bellissimi boschi di eucalipti e abeti e tratti con vegetazione molto rigogliosa, anche spinosa. Per finire, un tratto faticoso su pista di sabbia e poi ultimo chilometro agevole fino a Ponteceso, dove ci sono vari posti per dormire e pochi per cenare.

L’inizio della seconda tappa:

cammino dei fari seconda tappa felci
cammino dei fari seconda tappa bosco

Boschi di abeti, eucalipti e felci.

Passaggio tra rocce e oceano:

Cammino dei fari, terza tappa: Ponteceso – Laxe

25 km, 450 metri di dislivello.

Tappa pianeggiante, prima su un lungo fiume, con bei paesaggi di acqua e banchi di sabbia e barchette ormeggiate. Poi boschi di eucalipti, spiagge deserte e mare verde cristallino. Finale sulla lunghissima spiaggia di Laxe spazzata da vento fortissimo. Tappa ideale per recuperare energia dalla precedente.

cammino dei fari terza tappa

cammino dei fari terza tappa sentiero 1

cammino dei fari terza tappa oceano

cammino dei fari terza tappa eucalipto

Cammino dei fari, quarta tappa: Laxe – Arou

17.5 km, 200 metri di dislivello.

Tratti di ginestre spinose fastidiose, poi salita su un colle con vista bellissima su una spiaggia dall’alto: una baia con mare verde e blu dove poi si passa con il cammino. Segue un’altra spiaggia, lunga e deserta, poi rocce di granito rosa da superare in un tratto spettacolare. Si supera un paese, dove si potrebbe pensare di soggiornare in quando molto più fornito di Arou, la fine ufficiale, dove c’è un solo posto per mangiare, piuttosto male.

cammino dei fari quarta tappa
cammino dei fari quarta tappa strada
cammino dei fari quarta tappa impronte

Cammino dei fari, quinta tappa: Arou – Camarinas.

23 km, 300 metri di dislivello.

Da Arou, tratto asfaltato e poi blocchi di granito rosa. Il sentiero procede in costa in un tratto davvero spettacolare con spiagge deserte e nessuna traccia umana. È decisamente la tappa più bella. Si torna poi su una strada che porta a due spiagge favolose, con mare di colore pazzesco, oltre il quale svetta un grande faro bello e diverse pale eoliche. Dopo il faro la strada è ancora lunga ma facile.

cammino dei fari quinta tappa Arou

cammino dei fari quinta tappa oceano atlantico

cammino dei fari quinta tappa impronte spiaggia

cammino dei fari quinta tappa faro

cammino dei fari quinta tappa mare

Cammino dei fari, sesta tappa: Camarinas – Muxia.

32km, 500 metri di dislivello.

Tappa di puro trasferimento. La destinazione è visibile da subito, oltre il golfo, a pochi km, ma si deve passare in una sorta di frattale, che entra nell’insenatura (passando una bella spiaggia), segue il fiume fino al ponte, poi tutto a contrario. Dopo 6 ore si è a 100 metri da dove si era partiti la mattina. Si passa qualche spiaggia e un faro. Una delle poche tappe che a metà offre la possibilità di pranzare. Si arriva al promontorio di Muxia, dove si iniziano a vedere i cartelli del Cammino di Santiago (che però non coincide mai con il Cammino dei Fari).

cammino dei fari sesta tappa

cammino dei fari sesta tappa spiaggia

cammino dei fari sesta tappa fiume

cammino dei fari sesta tappa faro

Cammino dei fari, settima tappa: Muxia – Lires.

25 km, 900 metri di dislivello.

Tappa interessante che sale su un primo “monte” e poi gira su un lungo promontorio. Abbastanza lunga e faticosa, anche perché la fine è la spiaggia prima di Lires dove non c’è nulla per dormire. Servono altri 3 km. Se però c’è bassa marea si aprono le acque e il passaggio dove il fiume sfocia nel mare è fattibile a piedi camminando nell’acqua fino alla vita. Molto bella comunque la spiaggia.

cammino dei fari settima tappa gabbiani
Spiaggia verso Lires
cammino dei fari settima tappa ginestra spinosa
La ginestra spinosa e i suoi aculei!

Cammino dei fari, ottava tappa: Lires – Finisterre.

26 km (più qualche km per tornare a Finisterre dal faro, punto finale del cammino), 800 metri di dislivello. La bellezza. Una tappa notevole, lunga e faticosa, ma che merita. Si parte dal fiume, poi tutto sempre lungo l’oceano, con continue baie, spiagge, saliscendi continui. Si può percorrere una spiaggia di circa 2 km (con sabbia molle) invece che girargli dietro come suggerisce il cammino, poi una spiaggia piccola e bellissima. Finale duro: sembra di arrivare ma ci sono ancora monti e promontori da superare. Sentiero sale ancora fino al punto sopra il faro di Finisterre e solo negli ultimissimi metri si congiunge al Cammino di Santiago.

cammino dei fari ottava tappa lires
Partenza della ottava tappa da Lires

cammino dei fari ottava tappa

cammino dei fari ottava tappa panorama

cammino dei fari ottava tappa mare

cammino dei fari ottava tappa felci

cammino dei fari finisterre faro
Il faro di Finisterre, arrivo del Cammino dei Fari e anche chilometro zero del Cammino di Santiago

Logistica / autobus

Arrivare a Malpica è semplice. Sia da Santiago de Compostela che da La Coruña. Il sito però è solo in Spagnolo o Galiziano. Comunque, anche in agosto, sono mezzi vuoti, quindi non serve prenotare. Per tornare a Santiago de Compostela da Finisterre invece è meglio prenotare, anche il giorno prima, perché la tappa è molto battuta.

 

Acqua e cibo

In generale è sempre meglio avere acqua e cibo per la giornata. Io portavo 2 litri di acqua, non sempre bastavano ma ogni tanto, spesso verso fine tappa, riuscivo a rifornire.

 

Hotel – Dove dormire

Meglio prenotare in anticipo perché in alcune tappe le strutture sono solo una o due, e comunque la costa della morte è abbastanza turistica.

 

Indicazioni – traccia GPS

C’è chi percorre il Cammino dei Fari facendo affidamento ai soli segni per terra o seguendo a intuito la costa. Il cammino è stato segnato molto bene in passato, ma oggi (2022) i segni sono spesso ormai quasi invisibili. Inoltre, essendo pochi, se si sbaglia non è facile accorgersi subito dell’errore. La segnaletica cambia poi da tappa a tappa, a volte è migliore a volte peggiore. Seguendo la costa la via è a volte ovvia, ma senza seguire il sentiero ufficiale si rischia di perdere dei pezzi, tagliando un piccolo promontorio o una deviazione, accorciando così il percorso. In genere, la strada più breve da inizio e fine tappa è brevissima, pochi chilometri, ma il cammino gira lungo la costa in ogni promontorio, allungando moltissimo il percorso. Cosa buona per chi, magari stanco un giorno, vuole accorciare una tappa, cosa che sarebbe sempre possibile, tranne che per Camarinas – Muxia.

Con una scelta un po’ bizzarra, il Cammino dei Fari è indicato con segni di colore verde mimetico, che possono essere frecce, bollini e anche simboli di piedi.

Io ho trovato utilissima la traccia GPS, che ho consultato molto più frequentemente che in altri cammini.

Esempi di segni:

cammino dei fari indicazione
Esempio di segno quasi scomparso: si intravede appena, in mezzo al sasso, un bollino verde segno del Cammino dei Fari!

 

cammino dei fari indicazione freccia
Esempio di freccia abbastanza visibile

 

cammino dei fari indicazione freccia 1
Esempio di segno visibile ma non troppo, soprattutto perché il camminatore non sa che lo troverà proprio in quel punto e guardando in giro non è facilissimo trovarlo!

Cammino dei Fari – Difficoltà

Cammino impegnativo per il continuo saliscendi di quasi tutte le tappe. Il sentiero passa su sassoni / rocce, dove non serve arrampicare ma può essere scivoloso quando piove, e in un generale richiede un minimo equilibrio. Non è un cammino di Santiago dove la via è sempre comoda e agevole. I saliscendi poi sono spesso brevi ma molto, molto ripidi!

Quando andare – Stagioni

Sviluppandosi lungo l’oceano, è sempre relativamente fresco. Ad agosto, durante un’ondata di caldo africano con temperature di 10 / 15 gradi oltre il normale nell’interno della Galizia, io ho trovato comunque sempre temperatura buona, quasi sempre ho usato una felpa la sera!

In genere è ventoso e quindi piacevole anche in estate. In alcune tratte comunque ho sudato parecchio.