Risotto alle castagne, pancetta e lavanda, con brodo di estrattore

ricetta risotto alle castagne con pancetta lavanda rosmarino anice stellato e brodo di estrattore

Ormai è ufficiale: il risotto è più buono senza parmigiano. Bestemmia culinaria, insulto alla tradizione? No. Semplicemente, bisogna ingegnarsi di più per fare un risotto buono senza sbadilare tonnellate di formaggio, e fare diventare tutto facilmente buono. Cucinare un risotto buono senza mantecatura con parmigiano, burro o latte, alla fine fa sentire di più i gusti. Provare per credere.

La ricetta con le castagne e la pancetta è un classico. Non facendo mantecare, ho aggiunto alcune spezie, e cucinato il risotto nel brodo di sesano e carota ricavato con l’estrattore di succo. Il risultato? Succulento.

Ingredienti – Risotto alle castagne con pancetta lavanda rosmarino anice stellato e brodo di estrattore

Riso per risotto

Castagne lessate

Pancetta

Olio

Scalogno

Carota

Sedano

Aromi: Rosmarino, lavanda

Spezie: pepe garofanato, pepe nero, anice stellato, zenzero

Ricetta – Risotto alle castagne con pancetta lavanda rosmarino anice stellato e brodo di estrattore

Per il brodo di estrattore: estrarre carota e sedano. Si può anche estrarre la cipolla/scalogno e non fare il soffritto, ma poi l’estrattore puzzerà di cipolla, e se lo usate per fare colazione potrebbero manifestarsi effetti collaterali su umore e, sopratutto, alito.

Per le castagne: lessarle e spelarle, o viceversa. Questa volta, l’ordine non cambia nulla.

Per il risotto: Soffriggere la pancetta. Aggiungere lo scalogno/cipolla. Tostare il riso a parte (soprattutto a secco) e poi unirlo al soffritto con il brodo di estrattore caldo. Dopo 5 minuti aggiungere le castagne lessare e tagliate e pezzetti. Aggiungere anche erbe e spezie tritate il più possibile. Continuare la cottura. Fare riposare il risotto a fine cottura può avere senso, ma molto relativo dato che non è mantecato.

Servire e ingollare.

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