Cascata di Svartifoss in inverno – Islanda
La strada corre verso est, in mezzo ai paesaggi di ghiaccio dell’Islanda in inverno. Un deserto bianco con il mare a destra e le montagne, lontane, a sinistra. Superata Vik, non ci sono più quasi villaggi, se non qualche gruppetto di case. Quando ci si avvicina al parco di Skatafell, le montagne diventano sempre più vicine e imponenti. Il vento soffia forte, spinto dalla massa d’aria gelida che icontra quella calda del mare. Proprio quando la strada va a sbattere contro alle montagne di Skatafell, si devia a sinistra, e poco avanti inizia il cammino.
Il diario del viaggio in Islanda e è uno dei capitoli del mio libro “RACCONTI DAL GRANDE NORD, viaggio alle alte latitudini“
Colonne di basalto e stalattiti di ghiaccio a Svartifoss
La cascata congelata
Panorama su Skatafell salendo a Svartifoss
Il sentiero è una mulattiera comoda ma ghiacciata. Senza i ramponi si cammina a volte in un delicato equilibrio su una sottile e scivolosa crosta di ghiaccio. Sulla destra incombono le vette di Skatafell, mentre alle spalle il sole rimane sempre basso scintillando su una palude ghiacciata.
Quando Svartifoss appare da lontano, non sembra così particolare. Ma, come tutte le cose, bisogna andare vicino. In questo caso vuole dire scivolare giù sul sentiero più stretto, che serpeggia in discesa e poi lungo il torrente coperto di ghiaccio. Quando si arriva sotto al grande salto ghiacciato, l’anfiteatro di colonne di basalto e le stalattiti di ghiaccio splendono in tutta la loro imponenza. Svartifoss è immobile, un enorme blocco di ghaccio che arriva fino alla base. La poca acqua non congelata scorre all’interno, e poi il torrente prosegue verso il mare, sempre sotto la crosta gelata. Il sole è freddo, ma basta a fare crollare di tanto in tanto una stalattite. È meglio non mettersi proprio lì sotto, per non venire trafitti da una spada di ghiaccio più grande di una persona. In inverno in Islanda il sole rimane sempre basso all’orizzonte, il tramonto dura tutto il pomeriggio.
Panorama dal sentiero, tornando da Svartifoss
Il sentiero poi prosegue in un giro ad anello. Ma se, come noi, arrivate un po’ tardi, dopo Svartifoss tornerete indietro, scivolando di nuovo sul sentiero ghiacciato, con il vento che aumenta la sua forza prima di urlare nella notte e magari portare una bufera il giorno dopo. Prima di venire a Svartifoss, è meglio tenere d’occhio le condizioni meteo.
Organizzazione dell’escursione a Svartifoss
Arrivare a Svartifoss è semplice. Dall’anello esterno che gira intorno all’Islanda, c’è un cartello che la indica a sinistra. Dopo pochi metri c’è il centro visitatori dove si parcheggia e ci si registra. Lì parte il sentiero. Un breve trekking di circa 45 minuti porta al punto panoramico su Svartifoss. È bene però scendere lungo il sentiero e arrivare al ponticello, e da lì continuare per arrivare nel punto più vicino alla cascata. Utili i ramponcini in caso di ghiaccio.
Ciao! Al centro visitatori è possibile affittare i ramponcini?
Stiamo prenotando per andare a fine febbraio e volevo capire come organizzarci. Grazie mille!
Ciao Gaia, mi sembra proprio di no…loro li raccomandano e sconsigliano vivamente di andare senza, se non fino al punto panoramico dove però non vedi quasi nulla della cascata. Il bello è vedere le colonne di basalto e la cascata ghiacciata proprio da lì sotto. Dipende anche dalle condizioni. Io ho trovato alcuni tratti scivolosi ma comunque fattibili con scarponcini da montagna senza ramponcini.